Sommario
La tinteggiatura delle facciate nei centri storici ha l’obiettivo di rievocare la storia, le tradizioni, le radici del luogo senza stravolgere le modalità e le tecniche di restauro, i rilievi e le bellezze architettoniche.
Tinteggiatura facciate centro storici: piano del colore
Per eseguire l’opera di tinteggiatura di un centro storico, è necessario fare riferimento al Piano di Colore deliberato dal Consiglio Comunale. Il Piano di Colore regola gli interventi di recupero e tinteggiatura del centro storico ed ha il compito di definire un quadro generale di riferimento al quale devono attenersi gli addetti ai lavori. Dal Piano di Colore emergono le indicazioni relative alle tinte da utilizzare come fondo delle facciate. Solitamente si propone l’utilizzo di tinte uniformi per dare l’idea di armonia in tutto il contesto storico. Nel Piano è indicato anche l’uso di tinte per gli elementi architettonici che sporgono dalle facciate, per gli elementi decorativi di protezione e gli smalti da utilizzare per ringhiere o infissi presenti sugli edifici.
L’imbianchino professionista deve redigere una dichiarazione di asseveramento in merito alla conformità al Piano di Colore. Dopo questa dichiarazione, da presentare all’ufficio Edilizia ed attività economiche, è legittimato a svolgere i lavori. Se la tinteggiatura riguarda immobili soggetti a vincolo monumentale occorre il Nulla Osta della Sovrintendenza prima di procedere.
Lo studio del colore per il recupero della storia di una città
Lo studio del colore prima della tinteggiatura del centro storico è un’attività propedeutica necessaria per dare un’identità urbana alla città. Si prendono dei palazzi campione rappresentativi delle architetture e delle coloriture storiche. Si effettua una ricerca archivistica e documentale per individuare i materiali, i metodi e le tecniche tradizionali utilizzati per l’intonaco e per la coloritura degli edifici. Si procede con un rilievo sugli edifici per comprendere le motivazioni del degrado. I campioni di colore vengono trasferiti in laboratori specifici per eseguire le analisi scientifiche. Si individuano gli elementi cromatici frequentemente utilizzati, la presenza di terre naturali e l’uso di pietre locali. Al termine delle valutazioni, il laboratorio definisce la Cartella dei Colori della città.
Interventi su intonaci e coloriture
I centri storici si caratterizzano spesso per la presenza di intonaci e calce compromessi dal tempo e dal degrado urbano. L’esigenza di mantenere le finiture storiche e le parti non alterate si alterna a quella di ripristinare l’aspetto migliore della città. La calce e i silicati sono i due prodotti maggiormente utilizzati per la conservazione di facciate e finiture. Fino agli anni ’70 il restauro degli edifici era realizzabile solo con pitture a calce. Essa garantiva la traspirabilità evitando la formazione di condensa e muffe all’interno degli edifici. Nel tempo la calce ha dimostrato di non essere particolarmente resistente alle piogge acide dovute all’inquinamento ed il calcare formatosi nel tempo è diventato gesso idrosolubile. Le pitture a calce rimangono quelle più apprezzate dai progettisti dei centri storici, ma devono essere trattate con cicli a base di silicati di potassio. Essi risultano compatibili sia con le facciate degli edifici storici, sia con le bellezze architettoniche. La resistenza e la durata nel tempo risulta particolarmente elevata.
Tinteggiatura centri storici: conclusioni
L’uso di materiali non compatibili con i materiali preesistenti minaccia la salvaguardia del patrimonio storico. Le ricerche scientifiche hanno dimostrato che la calce è l’unico materiale in grado di rispettare questo parametro.