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Come chiarisce fin dal principio il nome, la malta bastarda appartiene al genere delle malte, ma non è pura. In origine fu ideata per coniugare resistenza, facilità di utilizzo, plasmabilità e permeabilità. Così si è costituito un prodotto facilmente applicabile in ambienti interni ed esterni, pratico ed efficace. Nell’impasto ha due leganti, inizialmente la calce aerea e il gesso. La miscela assicurava:

  • l’impermeabilità e dunque il contrasto all’umidità in genere (tipico della calce aerea);
  • la facile malleabilità, unita al minor tempo di essiccazione (tipica del gesso).

 

Malta bastarda: le qualità che l’hanno resa “popolare” tra i professionisti nel settore dell’edilizia

Oggigiorno la malta bastarda è parecchio diffusa tra gli addetti ai lavori nel settore edilizio. Tanto resistente e solida da essere utilizzata pure per le murature portanti, oltre che nelle pareti, in partizioni e colonne. Trova poi applicazione da collante per pareti prefabbricate. 

È costituita da più elementi, variabili in base alle esigenze. La più comune mischia il cemento Portland (il più comune, utilizzato anche per il calcestruzzo), la calce e la sabbia. Le proporzioni devono essere precise: una parte di cemento, tre di acqua, tre di calce e dieci di sabbia. Ad ogni modo, per scongiurare qualsiasi errore, i negozi specializzate la vende già preconfezionata. 

Malta bastarda: le tipologie

Le malte bastarde sono ottenute con l’aggiunta di leganti, in maniera da attribuire alle stesse determinate caratteristiche. Come detto in precedenza, la prima versione era formata da calce aerea e gesso. In pieno boom industriale, venne poi inventato il cemento di tipo Portland, che risultò essere il più impiegato dalla fine del XIX secolo in avanti. Dunque, il gesso lasciò il posto al cemento, che unito a calce, acqua e sabbia divenne la ricetta più efficace. 

Tuttavia, esistono delle varianti, adatte alle diverse esigenze. Ad esempio la malta bastarda fibrorinforzata viene adoperata in numerosi contesti come:

  • intonaco esterno ed interno;
  • per la realizzazione di pareti e pavimenti in cui applicare lastre o mattonelle in marmo e pietra;
  • in zone sismiche, impiegata per strutture portanti e blocchi di cemento. 

Le malte bastarde sono ampiamente utilizzate per erigere mura e per la posa in opera di pavimenti e rivestimenti. Dopo l’impasto, da effettuare con pala o betoniera, vengono applicate a mano con la cazzuola o con macchinari a spruzzo. Nei passaggi conclusivi è adottabile il frattazzo. 

In base alle componenti e alle diverse modalità d’uso, può rivelarsi utile pure nella creazione di intonaci non rifiniti; che potranno essere rivestiti di piastrelle di varia natura e tipologia. Qualora si intenda eseguire la vera e propria finitura, può essere messa sullo strato di intonaco ancora umido (tecnica fresco-su-fresco).  

A cosa fare attenzione

La malta bastarda presenta in larga parte pregi e impone giusto qualche accortezza. È la sua principale composizione ad evidenziarne le qualità e al contempo le criticità. L’agglomerato di calce, cemento e sabbia, infatti, abbina resistenza e semplicità nella realizzazione. D’altra parte i sali solubili tendono a creare le cosiddette efflorescenze, equivalenti in muratura ad eruzioni saline durante l’asciugatura dell’intonaco. 

Tale condizione rischia di provocare problemi, ben al di là del semplice inestetismo, arrivando persino a compromettere il lavoro. Ecco perché è fondamentale analizzare accuratamente il contesto di impiego della malta bastarda. Trovandoci in Italia, regina dei patrimoni Unesco, è ad esempio sconsigliata nel restauro di edifici storici; il rischio di rovinare anziché preservare è altissimo. Per far fronte a simili inconvenienti è decisiva la competenza e l’esperienza dell’operaio adibito alla mansione.  

Malta bastarda: i prezzi

Rispettando precise proporzioni, la malta bastarda è facilmente realizzabile. Ma anche in sede di cantiere spesso gli operai ricorrono a composti già confezionati. Andare in negozio e limitarsi ad aggiungere l’acqua pura è la via più semplice e veloce. 

Va comunque sottolineato che la malta bastarda non implica un’ingente spesa. Difatti, i vari componenti, pure acquistati singolarmente, hanno un prezzo relativo e ammortizzabile in breve tempo. Vale l’identico principio per le buste già composte e perciò pronte all’uso: quelle da 25 chili vanno da un minimo di 3 euro a un massimo di 6 euro. 

Per dovere di informazione, è bene sottolineare che il costo è assolutamente indicativo. Nonostante la stima sia piuttosto attendibile, e difficilmente in vendita siano disponibili delle eccezioni, presumere altrimenti sarebbe quantomeno semplicistico.

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