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L’importanza del volume tecnico quando si parla della sanatoria paesaggistica, ecco alcune decisioni che hanno cambiato questo settore

Quando si parla di sanatoria paesaggistica c’è uno spazio importante che bisogna dare al valore del volume tecnico. Tempo fa sono state pubblicate una serie di motivazioni e sentenze che hanno chiarito questa procedura nel dettaglio. Vediamone alcune.

Sanatoria paesaggistica, le sentenze

Secondo il TAR Basilicata, sezione 1, con la sentenza del 23 Marzo 2020, la numero 210, il volume tecnico è in grado di creare un ostacolo per il rilascio della sanatoria paesaggistica. Secondo le coordinate generali del Governo sulla sanatoria di questo genere, il rilascio di autorizzazioni è precluso quando ci sono dei volumi di qualunque natura realizzati. C’è una sorta di divieto di incremento dei volumi esistenti per tutelare l’ambiente circostante e questo, vale soprattutto per ogni nuova struttura, ma anche per quelle vecchie. Quindi chi vuole avere un rilascio di autorizzazione in sanatoria, non deve mai aumentare il volume dello stabile in modo da non incorrere in dinieghi.

Altri elementi da valutare

In merito alla sanatoria paesaggistica, è stato chiarito il ruolo del volume tecnico. Invece, il Tar Calabria si è espressa su una notifica verbale di accertamento omessa. Infatti, non c’è bisogno che sia presentato questa notifica perché il provvedimento entra in quello della mancata esecuzione dell’ordine di demolizione e per questo motivo, pure se non viene fatta la notifica si ha comunque la possibilità di procedere. Per quanto concerne sempre l’ordine di demolizione poi, per il Tar Calabria è un atto vincolato che non necessita di una motivazione ben precisa in quanto vi è interesse pubblico a rimuovere l’abuso. Quindi, secondo i giudici del Tar di Reggio Calabria, una volta verificato che il manufatto è stato fatto in difformità o in assenza del titolo, l’amministrazione quindi deve adottare il provvedimento di rimozione degli abusi.