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L’Associazione italiana dei commercialisti ha messo sotto accusa il Decreto Sblocca Cantieri ed in particolar modo la modifica dell’articolo 80 del Codice Appalti che riguarda le cause di esclusione dalle gare.

Sblocca Cantieri: la problematica dell’esclusione dalle gare

Secondo la modifica tanto criticata, gli operatore da oggi in poi potranno essere esclusi dalla partecipazione alle gare d’appalto se la stazione appaltante è a conoscenza e può dimostrare che non ha rispettato il pagamento delle imposte e delle tasse o dei contributi previdenziali.

Sono invece ammessi gli operatori che hanno pagato le imposte o i contributi previdenziali dovuti, o hanno estinto qualunque debito integralmente entro la data di scadenza.

Agli occhi dei commercialisti, il nuovo decreto rappresenta l’avanzata verso un regime di polizia tributaria che permette solamente di escludere dagli appalti pubblici le imprese non in regola a causa degli obblighi di pagamento di imposte e contributi, anche se non si può negare che qualunque soggetto non può essere considerato debitore senza accertamenti ben precisi in merito.

In Italia dittatura tributaria

Di conseguenza si richiedono modifiche ben precise che prevedano la possibilità di escludere gli operatori economici dagli appalti solo ed esclusivamente se e quando vi sia una decisione giudiziaria ed amministrativa che possa essere certa, definitiva e vincolante. Ma perchè il caos? Perchè secondo il presidente dell’associazione è considerato inammissibile che il cittadino sia a prescindere da tutto dalla parte del torto e che non possa far valere i suoi diritti pur avendo tra le mani tutti i poteri.

Dove accade tutto questo? Nei paesi che portano avanti una dittatura tributaria.