L’Enea nelle ultime settimane si sta occupando di rispondere ad alcuni quesiti che provengono dai contribuenti, e in questo caso ha preso in considerazione i sistemi di termoregolazione evoluti.
In particolare, si è occupata di un caso nel quale, in un palazzo con impianto di riscaldamento centralizzato, si fosse pensato di installare sistemi di termoregolazione evoluti per poter usufruire dell’ecobonus.
Sistemi di termoregolazione evoluti, cosa accade per l’ecobonus
Per l’Enea, nel caso di specie, non sarebbe stato possibile installare i sistemi di termoregolazione evoluti ed usufruire anche dell’ecobonus, in particolare dell’aliquota al 65%.
Questo perché, in primo luogo, questi sistemi non sarebbero applicabili ad una pluralità di utenze, perché essi agiscono arrivando a modulare l’uscita dall’apparecchio di riscaldamento.
Questo varrebbe per tutti i sistemi di termoregolazione evoluti, qualsiasi sia la loro classe, e anche con riferimento alle diverse tecnologie che vengono a loro applicate.
Inoltre, l’installazione di tali dispositivi sarebbe anche in conflitto rispetto a quanto è previsto all’interno del comma 2 dell’art. 7 del DPR 412/93, che così recita: “Negli impianti termici centralizzati adibiti al riscaldamento ambientale per una pluralità di utenze, qualora la potenza nominale del generatore di calore o quella complessiva dei generatori di calore sia uguale o superiore a 35 kW, è prescritta l’adozione di un gruppo termoregolatore dotato di programmatore che consenta la regolazione della temperatura ambiente almeno su due livelli a valori sigillabili nell’arco delle 24 ore”.
Quindi, essendo questo tipo di intervento in conflitto non solo a livello pratico, ma anche legislativo, con quanto previsto dal nostro ordinamento, non sarebbe possibile ottenere il bonus.