Manutenzione infrastrutture provinciali, per la messa in sicurezza di ponti, viadotti e gallerie, sono necessari 3 miliardi di euro, di cui ben 730 milioni di euro servono con urgenza per interventi su 1.918 opere ritenute a rischio estremo.
Secondo il monitoraggio portato a termine dall’Unione Province d’Italia (UPI) sullo stato di conservazione di ponti, viadotti e gallerie, su un patrimonio di oltre 30.000 opere, 5.931 devono essere tenute sotto osservazione.
Tra le 5.931 opere quelle che hanno priorità estrema sono 1.918 e necessitano di interventi urgenti perchè già interessate da limitazione del transito o della portata o addirittura chiusi.
A questo proposito il Presidente dell’Upi Achille Variati lancia l’allarme: “Il nostro è un Paese fragile non si può trascurare la manutenzione continua. Invece inseguendo l’assurda campagna contro le Province sono state cancellate tutte le risorse destinate proprio a questa funzione. Si è sospesa la cura di 100.000 chilometri di strade, di oltre 30.000 tra ponti e gallerie: si è risparmiato non investendo nella sicurezza dei cittadini. Non ce lo possiamo permettere”.
Adesso che le Province hanno svolto il loro compito ovvero hanno terminato le attività di monitoraggio, la palla infuocata passa al Governo che dovrà stanziare i fondi prima possibile rilasciando nella prossima manovra 280 milioni di euro fondamentali per superare lo squilibrio e per far chiudere i bilanci a tutte le Province nella corretta maniera.
Manutenzione infrastrutture incremento dei fondi investimenti
Manutenzione infrastrutture, la richiesta delle Province è la seguente:
- incremento di 1,5 miliardi del fondo di investimenti per opere di straordinaria manutenzione, al momento i fondi sono di 1 miliardo 620 milioni per 6 anni;
- costituzione di un fondo pluriennale straordinario di 3 miliardi per ponti, viadotti, gallerie di cui si occupano le Province.