Le varianti al piano regolatore possono provocare spesso delle osservazioni da parte dei soggetti privati che potrebbero essere interessati a commentare alcuni tipi di interventi, magari relativi ad aree sulle quali questi avessero già “puntato gli occhi”.
Tuttavia, in relazione a tali osservazioni ci si potrebbe chiedere quale debba essere il comportamento del Comune che abbia costituito le varianti e il piano stesso.
Per capire come gestire tali fattispecie è recentemente intervenuto sul punto il Tar Emilia Romagna con la sentenza 276 del 2018.
Varianti al piano regolatore, la natura delle osservazioni
Nel caso in cui vengano realizzate delle varianti al piano regolatore da parte del Comune, sarà possibile ritrovare l’interesse da parte dei privati ad effettuare delle osservazioni specifiche.
Così com’è stato indicato dal TAR, le osservazioni degli interessati dovrebbero essere considerate al pari di un mero apporto collaborativo.
Quindi, qualora sia stata presentata un’osservazione per le varianti al piano regolatore, il Comune, nel caso di rigetto oppure di accoglimento rispetto alle stesse, non dovrà necessariamente aggiungere una motivazione specifica.
Per rendere legittimo il provvedimento dell’Amministrazione Comunale, infatti, sarà sufficiente che l’osservazione sia stata esaminata da parte degli uffici competenti e che la stessa sia stata ritenuta contrastante rispetto a quelli che sono gli interessi, e le considerazioni, che si trovino alla base della formazione del piano regolatore stesso, oppure della singola variante.