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Un elemento decorativo senza tempo è sicuramente la piastrella, amata sin dai tempi più antichi per le infine possibilità che questa offriva in diversi ambiti.

Riuscire a capire quali siano le differenti tipologie di piastrelle e anche come poterle classificare può essere davvero utile non solo a chi lavori nel settore edile, ma a tutti coloro che si appassionino di architettura e di decorazione.

Che cosa sono le piastrelle?

Le piastrelle, che spesso vengono anche chiamate mattonelle, sono essenzialmente degli elementi architettonici che vengono utilizzati per decorare e per rivestire diverse superfici, da quelle del muro, ai pavimenti sino ad altri ambiti.

È considerato certamente un semilavorato edile ed è caratterizzata per il fatto di avere uno spessore ridotto. Le forme e le tipologie di piastrelle sono davvero molte, così come i materiali che possono essere usati per la loro produzione: dal marmo, alla ceramica, sino al cemento e al laterizio.

Le diverse categorie di piastrelle

Le piastrelle sono classificabili non solo sulla base del loro aspetto esteriore, ma anche prendendo in considerazione altri elementi. In particolare, si possono indicare le differenti categorie di piastrelle prendendo come punto di riferimento la resistenza delle stesse a livello fisico e meccanico.

Infatti, in generale, le piastrelle si possono realizzare grazie alla cottura di un impasto formato da materiali differenti. La cottura avviene ad altissime temperature, che vanno dai 1060 gradi sino a 1220 gradi a seconda della tipologia di piastrella che si voglia ottenere.

Le piastrelle si possono catalogare in differenti categorie:

  • Piastrella in cotto: è una piastrella che ha una pasta bianca oppure rossa, a seconda della composizione dell’argilla che sia stata utilizzata;
  • Piastrella a monocottura: in questo caso, la piastrella viene realizzata mediante una sola cottura, che comprenderà contemporaneamente il supporto e anche lo smalto, o la decorazione, che saranno inseriti sulla piastrella stessa. La cottura avverrà a temperature che potranno andare dai 1170 gradi sino a 1200 gradi. Queste piastrelle sono molto dure e consentono anche di avere un buon materiale con un certo risparmio;
  • Piastrelle a bicottura: in questi casi la piastrella verrà cotta in due tempi. La prima cottura riguarderà l’impasto, e successivamente si passerà alla cottura dello smalto;
  • Piastrelle Clinker: queste sono piastrelle in un particolare cemento che subisce una cottura in tre tempi;
  • Piastrelle in gres porcellanato: queste piastrelle non vengono smaltate. Esse sono realizzate utilizzando un procedimento che viene chiamato pressatura. È stato molto utilizzato all’interno delle case italiane soprattutto per la realizzazione di pavimenti resistenti e non troppo costosi ed è caratterizzato dalle classiche forme “a fantasia” differenti nella sua decorazione. È particolarmente indicato per i pavimenti in quanto è molto idrorepellente. Oltre al classico gres porcellanato ne esiste anche una tipologia smaltata, alla quale vengono aggiunte ulteriori decorazioni;

La scelta delle piastrelle da utilizzare per la propria casa o per altri ambiti dipenderà, quindi, sia dai livelli di resistenza di questi materiali sia dal risultato estetico che si voglia raggiungere in concreto.

Inoltre, si dovrà cercare sempre di ottenere il miglior rapporto qualità-prezzo.