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Con la firma dell’accordo del protocollo di Kyoto, anche l’Italia si è compromessa a ridurre la dispersione delle fonti di calore e ottimizzare di questa forma l’uso delle risorse utili al riscaldamento degli ambienti.

Un cappotto termico è una tecnica di coibentazione che consiste nell’applicare una serie di pannelli termoisolanti sulle facciate degli edifici (sotto uno strato di intonaco) in modo da impedire la fuoriuscita del calore, la entrata di umidità e freddo e allo stesso modo la formazione di muffe dovuta all’impatto tra i differenti tipi di clima, esterno e interno degli edifici.

Il cappotto termico può anche essere applicato agli interiori dei “fai da te“, ma normalmente è sconsigliato perché scomodo, meno efficace e richiede una certa manualità ed esperienza che solo imprese specializzate possono offrire.

Strumenti per realizzare un cappotto termico

Gli strumenti che necessitano per realizzare con facilità questo lavoro sono colla cementizia monocomponente in polvere, acqua per poterla mescolare, una rete di armatura (normalmente in fibra di vetro), una cazzuola, un trapano, una livella e una pistola di schiuma isolante, senza dimenticare i pannelli, che normalmente sono realizzati in fibra di lana minerale, polistirene o polistirolo espanso.

Come fare un cappotto termico

La prima cosa che si deve fare è posizionare i profili (detti giunti di partenza) che costituiranno la base dei nostri Cappotto termicopannelli: per realizzare questa operazione aiutatevi con la livella, posizionate il profilo e fissatelo con l’aiuto del trapano e dei tasselli. Una volta “schematizzata” attraverso l’uso dei profili la struttura sulla quale si reggeranno i pannelli, iniziate a impastare il collante, seguendo le istruzioni che normalmente si trovano sullo stesso sacchetto del materiale. Applicate, con l’aiuto della cazzuola, una abbondante quantità di colla sul retro del pannello, iniziando dai bordi fino al centro; non lesinate con la colla.

Ora prendete il pannello e applicatelo facendo pressione in modo che la colla si sparga uniformemente su tutta la superficie tra il muro e il pannello. Una volta incollato, fissatelo con dei tasselli a “T” con una concentrazione di 6 tasselli per metro quadrato, ovviamente perforando muro e pannello con un trapano quando la colla è già sufficientemente indurita.

Una volta applicato il tassello, espandetelo con l’apposito chiodo o l’apposita vite e passate al tassello successivo. Ricordatevi che i tasselli non funzionano sui mattoni perforati o sul calcestruzzo, per questo è opportuno sapere bene su quale superficie si sta lavorando, per evitare brutte sorprese in un secondo tempo.

Ora riempite di schiuma l’eventuale spazio tra i pannelli, aspettate che la schiuma secchi, dopodiché tagliate l’eccesso con un taglierino.

Una volta sistemati i pannelli, non vi rimane che coprirli con la rete, la quale deve essere “annegata” (letteralmente) nella colla, aspettate che questa secchi e rasatela in modo da ottenere una superficie il più omogenea possibile.

Una ulteriore omogeneità viene data dalla stesura di della finitura che generalmente viene effettuata con rivestimento per esterni, affinché la facciata risulti perfettamente rinnovata con un “occhio” al risparmio energetico.