Le regole per le distanze sono state create per rendere sicure le costruzioni, ma ci si potrebbe chiedere se queste valgano anche per le pareti con finestre.
Sembra che la Cassazione abbia scelto una linea affermativa in merito, indicando come non si possano fare eccezioni nella sentenza 4834/2019.
Regole per le distanze, cosa accade per le pareti con finestre
In particolare, per la Cassazione le pareti con finestre sono quelle che abbiano una qualsiasi apertura verso l’esterno.
Quindi, l’apertura della finestra potrà anche essere molto piccola, e non di dovrà trattare, ad esempio, di un balcone.
In merito a tali regole per le distanze, la Cassazione ha sottolineato come vi sia un obbligo al rispetto della distanza minima assoluta di 10 metri anche nel caso in cui si faccia riferimento alle pareti con finestre rispetto agli edifici antistanti.
Questa regola si applicherà anche nel caso in cui una sola delle pareti presa in considerazione veda la presenza di una finestra.
Questo perché la normativa ha la finalità di salvaguardare l’interesse pubblico-sanitario determinando, quindi delle distanze necessarie tra edifici che si trovino uno di fronte all’altro.
Quindi, diversamente da quanto si potrebbe pensare, non si fa riferimento alla privacy, ma al decoro urbano e alla sicurezza, per evitare, quindi, la costituzione di intercapedini che siano dannose se presenti tra le diverse pareti.
In questo senso, quindi, anche una finestra molto piccola può comportare la necessità di rispettare questo tipo di obbligo per il costruttore.