I volumi interrati possono spesso essere considerati non importanti, da un punto di vista soprattutto paesaggistico.
Tuttavia, una recente sentenza avrebbe cambiato la percezione relativa ai volumi interrati e alla loro compatibilità paesaggistica, soprattutto quella postuma.
Si tratta della sentenza del Tar Campania, sezione III di Napoli, 762 del 12 febbraio 2019.
Volumi interrati, come comportarsi rispetto al paesaggio
In particolare, nella sentenza si cerca di capire come comportarsi con riferimento alla compatibilità paesaggistica postuma di un intervento che abbia come oggetto proprio i volumi interrati.
Il Tar ha specificato, in relazione a tale fattispecie, come non sia rilevante il fatto per il quale gli interventi o i manufatti realizzati sino interrati o seminterrati.
Quello che è il regime di tutela paesaggistica risulterebbe, quindi, indifferente rispetto alla circostanza relativa al “posizionamento” fuori o in terra dei volumi.
Per questo, le modifiche, anche nel caso in cui avvengano per volumi interrati dovranno ottenere l’assenso dal punto di vista paesaggistico nel momento in cui siano stati realizzati senza una preventiva autorizzazione.
La sentenza prende in considerazione anche pronunce precedenti nelle quali si specifica come il divieto relativo all’incremento dei volumi esistenti, che sia stato previsto per tutelare il paesaggio, sia riferito a qualsiasi nuova forma di edificazione che determini la creazione di un nuovo volume.
Per questo motivo non sarà possibile distinguere tra un volume tecnico, ed altro tipo di volume realizzato, anche nel caso in cui l’intervento abbia preso in considerazione un volume di tipo interrato.