Le distanze tra edifici sono una materia particolare del nostro Codice Civile:esse consentono di regolarizzare la vivibilità di una zona, evitando che gli edifici vengano costruiti uno troppo vicino all’altro.
Tuttavia,ci si potrebbe chiedere che cosa fare nel caso in cui sia presente una strada tra due edifici e sia necessaria una nuova costruzione.
La Corte di Cassazione ha emesso di recente la sentenza 27364 del 2018 nella quale specifica come gli edifici che siano separati da una via pubblica non siano obbligati a rispettare le normative che si occupano della distanza tra edifici.
Distanze tra edifici, le disposizioni di legge
Le distanze tra edifici sono regolate, come abbiamo già specificato, dal Codice Civile. In particolare, in questo caso si prende in considerazione l’articolo 879 del Codice.
Il secondo comma dell’articolo specifica che:
“Alle costruzioni che si fanno in confine con le piazze e le vie pubbliche non si applicano le norme relative alle distanze, ma devono osservarsi le leggi e i regolamenti che le riguardano”
Per i giudici della Corte di Cassazione, questo articolo indica come non sia necessario rispettare le disposizioni sulle distanze in tutti i casi nei quali vi sia una via che possa costituire uno spazio sufficiente tra gli edifici.
Questo comprende tutte le strade che abbiano un minimo di viabilità, come le normali vie, ma anche i vicoli ciechi oppure una via privata, purché questa venga utilizzata per usufruire della viabilità di tipo pubblico.
Il Codice, quindi, viene fatto prevalere rispetto alle disposizioni che possono essere state emesse dagli Enti Locali.