La detrazione per ristrutturazione può non essere concessa in alcuni casi, e questi sono stati indicati e specificati da una guida che è stata diffusa direttamente dall’Agenzia delle Entrate, con la quale sono stati chiariti alcuni dubbi in merito.
Ecco, quindi, i casi di mancata concessione della detrazione per ristrutturazione.
Detrazione per ristrutturazione, quando si può perdere il diritto
I casi nei quali la detrazione per ristrutturazione potrebbe non essere concessa sono sicuramente i seguenti:
- Pagamenti non regolamentari
La detrazione si potrà ottenere solamente nel caso in cui il pagamento per la ristrutturazione sia avvenuto tramite bonifico, e solo qualora per tali pagamenti siano state rispettate alcune regole, come l’indicazione della partita Iva del beneficiario del bonifico, del suo codice fiscale e così via.
Allo stesso modo, la ricevuta dei lavori dovrà essere stata intestata allo stesso soggetto che effettuerà la richiesta di detrazione.
Quindi, i difetti di compilazione del bonifico possono inficiare la concessione della detrazione.
- Violazione delle norme sulla sicurezza
Se nella realizzazione dei lavori di ristrutturazione vi siano state comprovate violazioni delle norme sulla sicurezza, non sarà possibile ottenere la detrazione stessa.
- Mancato rispetto delle leggi
Le detrazioni per ristrutturazione, ovviamente, vengono concesse solamente nel caso in cui gli interventi eseguiti rientrino nelle casistiche previste dalla legge, e solo nel caso in cui tutte le disposizioni previste siano rispettate.
- Mancata comunicazione all’Asl
Nei casi in cui la legge lo preveda, per ottenere la detrazione sarà necessaria la previa dichiarazione all’Asl competente, mancando la quale i benefici non potranno essere concessi.