Una nuova legge regionale si occupa di regolare il piano cave in Veneto, grazie al quale sarà possibile gestire al meglio le attività estrattive, andando a colmare quello che per diversi anni era stato un vuoto legislativo rilevante.
Piano cave in Veneto, il contenuto della legge regionale
In particolare, la legge regionale consente di avere a disposizione un vero e proprio piano cave in Veneto, con il quale si regolano alcuni aspetti specifici relativi all’estrazione.
In primo luogo, le norme vietano l’apertura di nuove cave consentendo, invece, l’ampliamento di quelle esistenti.
Allo stesso modo, le disposizioni prevedono come sia possibile utilizzare concretamente solamente il materiale necessario alle costruzioni, evitando, invece, di consumare inutilmente il suolo a livello di estrazione.
In relazione al contenuto della legge regionale non sono mancate alcune perplessità, che sono state espresse, in primo luogo, dal PD.
Infatti, per gli esponenti del Partito Democratico sarebbe necessario individuare in modo più specifico le sanzioni previste nel caso in cui vengano commesse delle violazioni.
Allo stesso modo, è stato indicato come l’obbligo della ricomposizione ambientale non sembrerebbe sufficiente allo scopo di tutelare il territorio.
Tuttavia, la legge prevede delle innovazioni sicuramente interessanti, come il fatto per il quale non sarà più possibile scavare sottofalda.
Anche la destinazione delle ex cave e di quelle esaurite è stata prevista: non si potrà più utilizzare una cava per farla diventare una discarica e, invece, sarà possibile usare questi siti come bacini di laminazione, che aiuteranno ad aumentare la sicurezza a livello idraulico.