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L’ Inps è spesso al centro di articoli, inchieste e polemiche che riguardano le politiche che le consentono di gestire la previdenza sociale e che, spesso, si legano alle pensioni. Infatti, il motivo per il quale la maggior parte degli italiani conosce l’Inps è proprio per il pagamento a questa dei contributi pensionistici, versati allo scopo di ottenere, una volta conclusa l’attività lavorativa, un versamento mensile.
Tuttavia, l’ Inps viene spesso trattata in modo semplicistico e tante persone non ne conoscono né le caratteristiche principali e neppure le specifiche funzionalità. Per questo motivo è sempre positivo cercare di informare e di fare chiarezza su un ente che, in fin dei conti, influenza la vita di moltissimi lavoratori.
Che cos’è l’ Inps?
La parola Inps è un acronimo che sta per Istituto Nazionale della Previdenza sociale ed identifica l’ente previdenziale che si occupa, nel nostro Paese, del sistema pensionistico a livello pubblico. All’Inps devono essere iscritti tutti i lavoratori dipendenti e anche coloro che svolgano un’attività come liberi professionisti, tranne in alcuni casi.
In concreto, quindi, l’Inps si occupa di pagare le pensioni e altre tipologie di prestazioni previdenziali andando a prendere i fondi per erogarli dai contributi pagati o dal datore di lavoro oppure dallo stesso lavoratore nel caso di un libero professionista. In realtà, anche nei contratti di lavoro dipendente il lavoratore verserà una quota, ma questa gli verrà direttamente prelevata dallo stipendio. In questo modo, quindi, sia il datore di lavoro sia il dipendente contribuiranno a creare il fondo pensioni. A tale creazione partecipa anche lo Stato con una percentuale che si aggira intorno al 30% e il cui denaro viene prelevato dalla fiscalità a livello generale.
All’ Inps, con il decreto 201 del 2011, il così detto Salva Italia, sono state trasferite anche le competenze dell’Inpdap e dell’Enpals. In questo modo, l’Inps è arrivata in pratica a gestire i fondi pensionistici e previdenziali per una percentuale che arriva al 95% dei lavoratori italiani.
La storia dell’ Inps
L’Inps affonda le sue radici nella storia del nostro Paese, cominciando a formare le sue basi già a partire dal 1898 con la fondazione della Cassa nazionale di previdenza per l’invalidità e la vecchiaia degli operai. Questa, come si può dedurre dal suo nome, si occupava praticamente di una sola categoria di lavoratori ed era costituita grazie ai contributi provenienti sia dallo Stato sia dagli imprenditori.
L’obbligatorietà relativa al versamento dei contributi viene prevista a partire dal 1919 quando la cassa cambierà nome e diventerà Cassa nazionale per le assicurazioni sociali andando a coinvolgere ben 12 milioni di lavoratori in totale. Le successive modifiche si avranno negli anni Trenta, con il governo Mussolini, che trasformerà la Cassa in un Istituto nazionale, l’Infps e alla fine arriverà a chiamarsi Inps nel 1943.
L’ Inps nel corso dei decenni è stata oggetto di successive riforme e modifiche riferite alla sua organizzazione e anche ai metodi utilizzati per il reperimento e la distribuzione dei fondi pensione. Questo soprattutto per risolvere i problemi che hanno “funestato” l’ente a partire dalle prime baby pensioni.
A che cosa serve l’ Inps
L’Inps è un ente previdenziale che si occupa di costituire i fondi che dovranno servire per il pagamento delle pensioni di chi avrà lavorato un numero di anni sufficiente per accedere almeno alla così detta “minima”. Questa, tuttavia, non è l’unica attività che l’ente si trova a svolgere. A livello previdenziale l’Inps si occupa di liquidare diversi tipi di pensioni, nelle quali rientrano:
- La pensione di anzianità;
- La pensione di vecchiaia;
- La pensione di invalidità;
- La pensione di reversibilità;
- La pensione supplementare di vecchiaia;
- La pensione di inabilità;
- Le pensioni per chi abbia svolto lavori all’estero;
Ci si rivolge all’ Inps non solo per la pensione, ma anche per ottenere altre prestazioni che servono come sostegno al reddito, tra le quali si annoverano:
- L’indennità di disoccupazione;
- L’indennità per la maternità;
- L’indennità di malattia;
- Gli assegni per il nucleo familiare;
- La cassa integrazione;
- Gli interventi per la mobilità;
- Le contribuzioni per cure particolari, come quelle termali e quelle correlate alla tubercolosi;
- Gli interventi correlati al fondo per il TFR;
Inoltre, l’ente si occupa anche di prestazioni di tipo strettamente assistenziale, come le così dette pensioni che appartengono a questa categoria, come le seguenti:
- Pensione di invalidità civile;
- Integrazione delle pensioni minime;
- L’assegno sociale;
Oltre all’erogazione di tipo strettamente economico, l’Inps si adopera anche da un punto di vista ispettivo. Infatti, vigila sul versamento dei contributi e anche sul rispetto necessario della normativa sul lavoro. Ad esempio, è competenza dell’Inps la lotta al lavoro nero e anche la predisposizione delle denunce che possono riguardare i datori di lavoro che impieghino i propri dipendenti senza contratti registrati e senza il versamento dei contributi.
In molti casi, l’ Inps può svolgere questo genere di ispezioni proprio a seguito della denuncia di un lavoratore che non sia stato messo in regola e per il quale il datore di lavoro non abbia predisposto un idoneo sistema previdenziale. Un caso emblematico è proprio quello dei collaboratori domestici, dei badanti e anche dei baby sitter. Molte di queste professioni sono svolte senza il pagamento dei contributi e con versamenti “in nero”. Tuttavia, anche tali lavoratori dovrebbero poter usufruire dei contributi Inps versati da chi li abbia chiamati.
Chi deve iscriversi all’Inps?
E’ noto a tutti come sia necessario, per ogni lavoratore dipendente, avere la presenza di un fondo pensionistico e contributivo che lo riguardi. L’Inps, infatti, si occupa soprattutto di coloro che lavorano alle dipendenze di un datore di lavoro. Tuttavia, anche altre categorie di persone, sia fisiche sia giuridiche, dovranno iscriversi all’ente previdenziale.
Si potranno indicare, quindi, le categorie seguenti come obbligate all’iscrizione all’Inps, iniziando dalla così detta Gestione Separata:
- Si dovranno iscrivere tutti i liberi professionisti per i quali non è stata indicata la presenza di una particolare cassa previdenziale. Sono coloro che svolgono l’attività della libera professione come principale e che non abbiano, per legge, altre casse alle quali potersi iscrivere;
- Coloro che svolgano un’attività sotto un contratto di collaborazione coordinata e continuativa;
- Coloro che svolgano l’attività di venditori a domicilio con un regime di lavoro autonomo;
- Chi svolga lavori autonomi di tipo occasionale nel caso in cui i redditi conseguiti abbiano superato i 5 mila euro all’anno;
- Coloro che abbiano un assegno di ricerca oppure abbiano ottenuto delle borse di studio per i dottorati;
- I medici che abbiano un contratto di formazione specialistica;
- I volontari del Servizio Civile;
Inoltre, l’iscrizione sarà obbligatoria anche per le Srl, così come per le Srl semplificate con forme particolari a seconda sia delle attività svolte dall’azienda sia della posizione dei diversi soci presenti nel gruppo.
Le operazioni da svolgere all’ Inps
Si è già visto come i lavoratori debbano essere iscritti all’Ente previdenziale e come tale iscrizione dia loro il diritto ad ottenere tutta una serie di corresponsioni economiche in determinati periodi della vita. Tuttavia, sul sito www.inps.it è possibile svolgere tutta una serie di operazioni che, un tempo, richiedevano che il lavoratore o il datore di lavoro si recassero nelle sedi fisiche dell’ente.
Per poter usufruire di tali servizi sarà necessario registrarsi al portale, inserendo i propri dati, e poi si potrà iniziare ad utilizzare il sito stesso per svolgere alcune operazioni. Ad esempio un lavoratore dipendente potrà:
- Accedere alla documentazione per l’assegno di congedo matrimoniale;
- Richiedere il Bonus Infanzia;
- Consultare gli elenchi presenti sul sito e riferiti a particolari categorie di lavoratori;
- Accedere alla domanda per le dimissioni volontarie;
Un disoccupato o inoccupato potrà sempre collegarsi al sito per inviare le domande di disoccupazione, richiedere il versamento dei contributi e controllare i propri dati relativamente alla cassa integrazione oppure alla mobilità. I pensionati potranno utilizzare il sito per ottenere i cedolini per la rateizzazione del canone RAI, consultare l’esito delle domande precedentemente presentate per la loro pensione, ottenere rimborsi ed effettuare anche il proprio estratto conto contributivo e pensionistico.
Anche i datori di lavoro potranno collegarsi al portale per svolgere tutta una serie di operazioni, tra le quali si ricordano le seguenti:
- Consultazione degli attestati di malattia dei lavoratori;
- Consultazione degli attestati per il congedo dedicato alla maternità;
- Accesso all’iscrizione e ai moduli per la gestione separata;
- Effettuazione del DURC direttamente online;
L’iscrizione al sito internet dell’ Inps è assolutamente gratuita e consentirà, in tantissimi casi, di evitare code che potrebbero far perdere ore di lavoro e che potrebbero rivelarsi inutili. Infatti, spesso basterà controllare le normative e la modulistica per capire se sia necessario svolgere qualche operazione in particolare.
Infine, l’utilizzo del sito internet dell’Inps è molto importante anche per rimanere aggiornati sulle normative fiscali, quelle retributive e contributive. Infatti, sia all’interno della homepage, sia nelle sezioni dedicate, vengono pubblicate le notizie più importanti che possono riferirsi alle riforme, alle manovre fiscali e anche a modifiche che possono riguardare le scadenze per la presentazione di alcuni documenti.
Le principali sedi dell’Inps
L’Inps ha sedi in tutta Italia, sia nei capoluoghi sia a livello decentrato, e ogni area sarà adeguatamente coperta da uffici che potranno essere presi come punto di riferimento da lavoratori ed imprenditori.
L’Inps di Torino si trova in via XX Settembre 34 e può essere contattata al numero 011/57151 o all’email direzione.torino@inps.it. La sede di Milano, invece, si trova in via Pola 9 ed è contattabile al numero 02/67761 oppure all’indirizzo direzione.milano@inps.it.
La sede di Roma dell’Inps si trova in via Cesare Beccaria 29 ed è contattabile al numero 06/689721 oppure via mail all’indirizzo agenzia.romacentro@inps.it. Questa è la sede di Roma Centro, in quanto le altre sedi decentrate avranno dei propri contatti specifici.
La sede Inps di Firenze si trova in viale Belfiore 28/A e la si potrà contattare chiamando il numero 055/49751 oppure scrivendo un’email all’indirizzo direzione.firenze@inps.it, mentre la sede di Bologna si trova in via Gramsci 6 e può essere contattata al numero 051/216111 oppure via email all’indirizzo direzione.bologna@inps.it.
L’Inps di Bari si trova al Lungomare Nazario Sauro 41 ed è contattabile al numero 080/5410111 oppure via email all’indirizzo direzione.bari@inps.it mentre la sede di Potenza si trova in via Pretoria 263 e si può contattare al numero 0971/335111 oppure via email all’indirizzo direzione.potenza@inps.it.
La sede di Cagliari si trova in viale Regina Margherita 1 ed è contattabile al numero 070/60091 oppure via email all’indirizzo direzione.cagliari@inps, mentre quella di Palermo si trova in via Laurana 59 e si potrà contattare al numero 091/285111 oppure via email all’indirizzo direzione.palermo@inps.it.
L’Inps di Venezia si trova in via Dorsoduro 3519/I ed è contattabile al numero 041/2702511 oppure all’indirizzo di posta elettronica direzione.venezia@inps.it, mentre la sezione di Genova si trova in piazza della Vittoria 6R e si può contattare al numero 010/53821 oppure via posta elettronica all’indirizzo direzione.genova@inps.it.
L’Inps di Perugia si trova in via Canali 5 e può essere contattata tramite telefono al numero 07550371 oppure via posta elettronica scrivendo a direzione.perugia@inps.it.
La sede di Trento dell’Inps si trova in via Orfane 8 e si può contattare al telefono chiamando il numero 0461/886511 oppure scrivendo via mail all’indirizzo direzione.trento@inps.it.
La sede dell’Inps di Ancona si trova in via Ruggeri 3 e la si può contattare telefonicamente al numero 071/5081 oppure scrivendo via email all’indirizzo direzione.ancona@inps.it. La sede Inps di Campobasso, invece, si trova in via Giuseppe Zurlo 11 e si può chiamare al numero 0874/4801 oppure scrivendo una mail all’indirizzo direzione.campobasso@inps.it.
L’Inps de L’Aquila si trova in viale Rendina 26/28 e si può chiamare al numero 0862/576307 per contattarla, oppure si può scrivere all’indirizzo direzione.laquila@inps.it.
La sede Inps di Aosta si trova in corso Battaglione Aosta 39 e si può contattare chiamando il numero 0165/237311 oppure scrivendo una mail all’indirizzo direzione.aosta@inps.it. Infine, la sede dell’Inps di Catanzaro si trova in via Crispi 77 e si potrà chiamare al numero 0961/749111 oppure scrivendo una mail all’indirizzo direzione.catanzaro@inps.it.
In conclusione
L’Inps, come si è potuto vedere, è quindi un ente molto importante all’interno del nostro Paese, in quanto consente di tutelare i lavoratori ma anche i datori di lavoro. Infatti, il lavoratore avrà la certezza di poter vedere, in un futuro, un aiuto in condizioni particolari, come la pensione oppure l’impossibilità di lavorare per malattia, mentre il datore di lavoro potrà tenere sotto controllo le sue attività e anche interagire in modo più sereno con gli stessi dipendenti.