Andare in pensione sempre più tardi, mettendo a repentaglio la propria sicurezza e quella degli altri. La denuncia della Cgil per la Regione Toscana indica dati che fanno capire quanto sia seria la situazione relativa alla Pensioni nell’Edilizia, quelle che costituiscono un traguardo spesso inarrivabile per tutti i lavoratori di questo settore.
Sembra, infatti, che la Cassa Edile toscana conti 29 mila operai, con un’alta percentuale di persone che hanno più di 63 anni, un’età già troppo alta per potersi ancora impegnare in un lavoro faticoso, e spesso pericoloso, come quello dell’operaio sulle impalcature. In particolare, le Pensioni nell’Edilizia sarebbero difficili da ottenere prima di una certa età a causa dei requisiti, spesso troppo stringenti, che i richiedenti devono rispettare.
I requisiti inarrivabili per le Pensioni nell’Edilizia
Quali sono questi requisiti, richiesti in modo preciso e spesso troppo stringente per poter ottenere le Pensioni nell’Edilizia? Innanzitutto i 36 anni di contribuzione, di cui sei con continuità contributiva durante gli ultimi sette anni di lavoro. Tuttavia, l’edilizia è notoriamente un settore che è caratterizzato da elementi come quello della mancata continuità del lavoro, sia per le imprese sia per gli operai. Allo stesso modo, anche la contribuzione assume questo carattere, che rende davvero difficile poter accedere, quindi, a delle Pensioni nell’Edilizia di tipo anticipato.
In molti casi, inoltre, mancano documenti e certificazioni che potrebbero aiutare il lavoratore a godersi il meritato riposo. Questi, infatti, sono spesso difficili da recuperare a causa della chiusura delle aziende edili o della loro successione nel tempo. Per questo il sindacato ha richiesto al Governo di rivedere le normative in materia di lavoro e di pensioni nell’edilizia, soprattutto prendendo in considerazione il carattere particolarmente gravoso di questa attività, che certamente non può essere esercitata con tranquillità da un ultrasessantacinquenne.